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Tempo

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La vita è un viaggio che condividiamo, volenti o nolenti, con un sacco di persone.

C’è chi ci passa accanto per una stagione, chi per decenni, chi lascia il segno e chi invece finisce nell’oblio.

Mi capita spesso di ripensare a chi ha attraversato la mia vita, a quel che mi ha insegnato, a come ha potuto influenzare il corso delle cose. Certo, oggi 2 novembre questo pensiero è più vivo che mai, e ritorna alla mente chi ci ha lasciato qualcosa e ora non fa più parte di questo mondo.

La morte sarà anche un fatto naturale, certo, ma non è proprio una bella cosa. E non è certo qualcosa alla quale si è mai per davvero preparati. 

Una cosa che mi lascia sempre sbalordita è quanto la percezione del tempo possa variare al variare degli eventi: passi anni nei quali la tua vita, un po’ come le peggiori soap opera, sembra un copione che si ripete continuamente, lentamente e, nel bene e nel male, sembra non cambiare mai nulla. Poi, d’un tratto, tutto cambia e all’improvviso ti ritrovi a vivere una realtà totalmente diversa, quasi qualcuno avesse schiacciato il fast forward al film che stai vivendo e non ti avesse dato il tempo di capire come ci sei arrivato fino a li.

Se ripenso alla mia vita di soli 3 anni fa, tutto sembra strano. E dire che sembra passato un secolo.

Tre anni fa vivevo la mia vita da single, lavorando serenamente in settimana e aspettando il we per tornare in provincia e respirare un po’ di aria pulita, passeggiare lungo naviglio il sabato mattina verso il mio studio e poi tornare a casa per pranzo dai miei genitori e passare il resto del we a sognare come cambiare il mondo. Avevo una visione del mondo molto diversa da ora: avevo le mie certezze, la mia famiglia solida, amorevole e supportiva alle spalle, e nessuna paura. 

Ero serena e consapevole che, nonostante avessi superato da qualche anno la 30ina, il fatto di non essermi  sposata, di non avere dei figli, non significava l’essere una persona sbagliata, sola o triste: l’unico mio desiderio era di essere utile agli altri, di provare a mettere a frutto le mie conoscenze e competenze per fare qualcosa di buono, che servisse a più persone possibili e restituire al mondo quel che il mondo in un certo senso aveva regalato a me. E ci mettevo anima e corpo in quel sogno.

Mio padre mi guardava con il mezzo sorriso di chi sa che cambiare il mondo è ben difficile, ma non vuole massacrare i sogni di chi ancora ci spera. Domeniche intere spese a guardare business plan, a compilare domande per concorsi, con gli occhi fissi sul monitor. Fino all’ultima domenica di luglio, l’ultima buona, nella quale invii l’ultimo modulo di partecipazione a mezz’ora dallo scoccare della mezzanotte, quando sarebbe scaduto definitivamente l’ultimo bando.

Felice. Felice come non mai. Un anno di quelli da ricordare, dove pensi che la tua vita non potrà che continuare ad andare sempre meglio.

E poi tutto cambia.

Basta un apparente “semplice mal di stomaco” e, senza che tu sia minimamente preparata, tutta la tua vita cambia.

No, non si è mai preparati a ricevere notizie così. Mai. Ad essere svegliati la mattina e scoprire che la persona che amavi di più al mondo e che fino al giorno prima era venuta con te a fare la spesa, a prenderti al treno, a fare shopping pre-vacanza con te in centro, da quel giorno in poi non farà più parte della tua vita.

Quella che chiamavi ogni giorno. Quella che, quando raccontavi del tuo primo paziente, gli si illuminavano gli occhi vedendoti felice. Quella che quando eri andata in rai come ospite, era più eccitata di te all’idea ed era li, davanti alla tv, a registrarsi la puntata per potersela rivedere mille volte e gongolarsi tra e sè perchè “sua figlia, quella che stando a certe insegnanti non avrebbe combinato un tubo nella vita, era pure finita in tv sulla Rai, alla faccia loro“.

Da quel 3 agosto 2011 molte cose sono cambiate. Il mio sogno di cambiare il mondo è rimasto un po’ li, in stand by, in attesa che il gelo che aveva ricoperto tutto si sciogliesse, poco a poco, e nel frattempo mi occupavo di capire, in tutta quella confusione, come sarebbe cambiato il mio di mondo. Inesorabilmente.

Oggi, a distanza di poco più di 3 anni, ripenso alle mie camminate lungo naviglio con la mia migliore amica, a parlare dell’ennesimo marpione perditempo incrociato sul nostro cammino, ai problemi di allora. E più che 3 anni sembrano esserne passati 30.

Io oggi felicemente sposata con una persona con la quale mai avrei potuto immaginare avrei potuto dividere la mia vita. Lei innamorata e con un meraviglioso bambino nato da poco più di un mese.

Tre anni fa non pensavo sarei potuta mai essere di nuovo felice. E probabilmente avevo ragione. Non sarei più potuta essere felice “a quel modo“. Ma la felicità non ha un solo volto e con gli anni si impara ad apprezzarne i diversi lati. Ad apprezzare il fatto che anche se ti manca una persona, chi hai amato non ti lascia mai veramente del tutto e c’è molto nel mondo di cui poter essere felice.

lau&babboL’unica cosa che rimpiango, a volte, quando ripenso a quei momenti, è il tempo che forse avrei potuto regalare di più a chi amo.

Tempo per guardare insieme un film come quella volta che abbiamo visto al cinema “la storia infinita”, tempo per passeggiare lungo naviglio col nostro adorato pastore tedesco, tempo per sederci in giardino e chiacchierare e scoprire sogni, paure e pensieri, tempo per ridere insieme come la volta che ci si è fusa la turbina dell’auto diesel in tangenziale e ci siamo fatti foto col cellulare ridendo come due pisquani con i giubbottini arancioni delle emergenze, mentre il carroattrezzi ci rimorchiava in officina. Tempo per mangiarci di nascosto dalla mamma una maxi grigliata di carne nel nostro ristorante preferito. Tempo per andare a guardare le stelle al planetario e restare estasiati. Tempo per guardare Milano dall’alto dalle guglie del Duomo, mentre il vociare della gente riempie l’aria…

Tempo.

Se potessi tornare indietro, gli donerei più tempo. E di fatto, così, ne regalerei anche a me.

Se amate qualcuno, non regalategli cose, regalategli il vostro tempo.

E’ l’unico regalo che regala qualcosa per sempre, ad entrambi.

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