“Accusare gli altri delle proprie disgrazie è conseguenza della nostra ignoranza.
Accusare se stessi significa cominciare a capire.
Non accusare né se stessi, né gli altri, questa è vera saggezza! ”
– Epitteto –
Credo che in queste parole vi sia molta verità. Grazie davvero a Erry Ianniello per avermelo suggerito perchè mi permette una riflessione su un tema importante che mi sta molto a cuore.
Molto spesso, sia in studio che nella vita privata, mi trovo di fronte a due tipi di persone:
- persone che attribuiscono agli altri la colpa e il merito per qualsiasi cosa gli capiti: avete presente quelle persone che se gli va bene qualcosa, ad esempio se ricevono una promozione, dicono che è solo fortuna? E quelle che, allo stesso modo, se non riescono a trovare lavoro, se non riescono a realizzare i loro sogni, insomma qualsiasi cosa non funzioni nella loro vita, danno la colpa al mondo crudele o al capo incapace o alla crisi?
Bene. Questi soggetti posseggono quello che in psicologia viene definito un Locus of Control Esterno, ovvero credono che gli eventi della vita, come premi o punizioni, non siano il risultato dell’esercizio diretto di capacità personali, quanto piuttosto il frutto di fattori esterni imprevedibili quali il caso, la fortuna o il destino.
- persone che attribuiscono a sè stesse la colpa e il merito per qualsiasi cosa gli capiti: se qualcosa va male, è sempre colpa loro, a causa di qualcosa che hanno fatto o avrebbero dovuto fare e non hanno fatto. Allo stesso modo, se qualcosa va bene, ritengono sia dovuto al fatto che siano stati bravi, che si siano impegnati e che se lo siano meritato.
Questi soggetti possiedono invece un Locus of control interno, ovvero credono nella propria capacità di controllare gli eventi. Questi soggetti attribuiscono i loro successi o insuccessi a fattori direttamente collegati all’esercizio delle proprie abilità, volontà e capacità.
Cosa comporta l’avere un locus of control interno o esterno?
Chi ha un locus esterno crede di non avere alcun potere su ciò che gli accade, si sente spesso in balia dell’imprevedibilità e non ricerca delle soluzioni autonome, ma si affida agli altri. La motivazione è molto debole. Il risultato? ansia, depressione, bassa autostima e incapacità a far fronte alle situazioni difficili.
Chi ha un locus interno invece, si sente positivo e pieno di possibilità, si impegna nella ricerca attiva di strumenti e soluzioni perché ritiene che le soluzioni ai suoi problemi siano alla sua portata e dipendano da lui. Possiede alti livelli motivazionali ed è caratterizzato da un approccio strategico alla vita. Almeno secondo quanto sostiene lo psicoterapeuta Rob Kelly.
Dunque a quale gruppo appartieni? probabilmente a nessuno dei due. Nella realtà non ci sono infatti persone così chiaramente “interne” o “esterne”, ma ogni persona ha una tendenza predominante in uno dei due sensi. Il ruolo, il tipo di circostanza e le aspettative di volta in volta influenzano il nostro atteggiamento portandolo ad essere più arrendevole o determinato, pur restando di base più portati in un senso o nell’altro.
Alla luce di ciò, è possibile “non accusare sè stessi nè gli altri” come enuncia l’epitteto?
Forse non accusarsi è possibile, ma è sempre necessario capire, comprendere e imparare a tollerare la frustrazione quando qualcosa non funziona come vorremmo, imparando a perdonare e perdonarsi, cercando di porsi nel continuum tra locus of control interno ed esterno in una sorta di “centro” immaginario, comprendendo che gli eventi non sono tutti bianchi o tutti neri e per ognuno vi sono una serie di cause comprensibili e non e che dunque le responsabilità non vanno ricercate solo in un senso o nell’altro.
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Per approfondire:
Psicologa psicoterapeuta, sessuologa e sentimental coach di Milano, appassionata in nuove tecnologie e nella loro applicazione nel sociale, ha collaborato con le più importanti aziende ospedaliere di Milano, prima di dedicarsi completamente alla libera professione. Ha ideato diversi progetti di formazione, di consulenza online e divulgativi, come Spazio Psicologia, il progetto I-Kiwi e SOS Genitori, per rendere la psicologia, la prevenzione e il benessere psicofisico, accessibili a tutti. A questo scopo, da più di 15 anni collabora anche con la stampa, tv, radio, gruppi social, eventi aziendali e di marketing, come esperta in terapia di coppia, sessuologia clinica e benessere psicologico. E’ la terapeuta di coppia della prima stagione del docureality di Fox Life “Amore e altri rimedi”.